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E poi lo dirai anche tu: fra poco non conosco nessuno, si va
bene a parte i contatti con questo aggeggio, ma se non frequenti rimani
tagliato dalla società.
Ma come si fà a frequentare in un mondo che
liquida tutto con un cenno, magari poi si chiamano al cellulare e
chiacchierano minuti. Ma perchè non esci, dice Colei vai alla casa del
popolo al bar: chi ci trovi? nessuno: fanno colazione e via prendono il
caffè e via, quei pochi parlano di calcio mandandosi affanculo a
vicenda, unico modo di aggregazione sono a tavola, tutto si svolge a
tavola ed io che odio le ammicchiate a tavola sono segato poi un ci
capisco niente, le voci si sovrappongono e perdo il filo del discorso,
faccio risolini da ebete facendo finta di aver capito, non sono sordo ma
orecchie strausate per decenni come le mie avrebbero bisogno di sentire
voci regolari, invece incominci a parlare con uno un altro
all'improvviso ti fa una domanda: ci sei andato mai sul tale monte?
faccio: è!!! poi il discorso precedente chi se lo ricorda più.
Adoravo le conversazioni di gruppo quando si faceva - cerchio e si
parlava di un argomento, ora più di 10 secondi ti seguono, poi capisci
che è meglio smettere. Anche nei libri della narrativa moderna c'è
subito - il fatto- non c'è: era una notte tenebrosa, il vento sibilava
fuori dalla finestra , lei vestita di ..... e durava la
descrizione..... No! nei libri d'oggi trombano subito un atto come se si
grattasse il formaggio, si scolasse la pasta, manca oggi il preliminare
in tutto.
Un sarà mica - per il tempo del fare?-: fra poco i libri
gialli incominciano con la sepoltura del cadavere Rinpiango i miei
tempi quando si discuteva, si corteggiava, mica come ora se tornasse in
vita il mio maestro Santi direbbe: si fa tutto come il gallo: una
scodatina e via.
2 commenti:
Maresco, ti capisco perfettamente, grande insoddisfazione a stare con gli altri, meglio in casa con in miei libri, i miei lavoretti il ricamo e il computer... e fra un po di giorni, proprio per non sentirmi sepolta viva, verrò nella mia seconda patria, e dalla loggia godrò di un panorama sereno, e i miei piedi saranno lungamente a contatto con la natura,il camminare in chianti è un percorso interiore ineguagliabile.
Gingi la stregheta
IL POETA SULLE 23
Maresco, sei grande. Stai divenntando un filosofo. Meglio di Platone!
Ciao
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