lunedì 3 febbraio 2014

DIALOGO CON UNA STRADA DI CAMPAGNA.
Arrivo all'inizio della viottola e guardo in alto quel poggetto con tre case ormai rudere, si vedono bene, hanno il tetto crollato. Un filare di cipressi irregolari,disegnano quella che un tempo fù la strada in ghiaia ora solcata da rivoli profondi scavati dalo scorrere della pioggia, salgo saltando quà e la dove il piede si posa meglio. Ai lati dei cigli di quella che fù una strada ciuffi di ginestra e rose canine con le sue bacche rossicce, ai lati nella piagga fili di erbe essiccate, quanche ciuffo di lupino e tante impronte di cinghiali.
E' inverno, è piovuto da poco anche si la tramontana sta essiccando le punte di qualche zolla franata, l'argilla della strada frena il piede come se lo volesse a sè,come per dire: non ti ricordi di me? Come no! mi ricordo bene ma il tempo ci ha trasformati.
E ora dove vai? perchè sali lassù a cercare ricordi?
Il tempo trascorso stà solo nella mente, non cercarlo dove era un tempo, la vita, lo scorrere dei giorni cambiano le persone, le cose , l'ambiente,solo nei ricordi rimane intatto quello che eri, quello che era.
Ti ricordi come ero? e quanta gente passava? e , lassù, sul poggio?quanta vita, quanti rumori.... ora solo la tramontana, il marino sibilano fra le rovine.....
Alzo lo sguardo lassù.... una coppia di poiane volteggia sopra i ruderi ..
Passa e cammina, non guardare altrimenti anche i ricordi si annebbiano.
M

1 commento:

Annamaria ha detto...

Bellissimo questo post!!!
Grazie, Maresco!!!