martedì 3 settembre 2013

LA CIVETTA.
Siamo già a Settembre e mi mancava, sono ormai 35 anni che abito sopra Bronconaia e puntualmente a metà Agosto si faceva sentire: non col classico -chiucchiomio- ma con secchi e corti striduli parlo della civetta, uno dei rapaci più familiare intorno case di contadini, ecco che stamattina l'ho sentita con i suoi tradizionali richiami ai piccoli. Non l'ho sentito prima forse direbbe Chiara: dormi come un - grotton-, grotta in carrarino, sì perchè la civetta pascola di notte, e si avvicina alla casa - brontolando continuamente i piccoli. Certo deve avere da fare molto da come continuamente li richiama, daltra parte non può metterli alla tivù con una cassetta della Pippa o peppa come facciamo noi, deve insegnargli un sacco di cose: come cercare cibo, stare lontani da strade e soprattutto non fidarsi dell'uomo e della sua imbecillità.
Da sempre la civetta è considerate un uccello iettatore; mi ricordo mia nonna: eccola!!! ora che succederà???? diceva terrorizzata e se si ammalava uno, se moriva un vicino: lo dicevo! ha cantato quell'uccellaccio! e giù a raccontare di quella volta......... Senza parlare dei cacciatori: gli sparavano solo per spregio. era tutta penne e ossa e immangiabile.
Invece uccello delicato, come tutti i rapaci devono tenere duro per sopravvivere ai nostri veleni di ogni genere e per trovare il poco cibo che le occorre deve lottare: sempre meno prede, sempre meno spazio per cacciare....
Ecco il giorno, la civetta si è zittita, ma anche se cantasse chi la sente più col frastuono terribile del traffico...
Bentornata civetta! fin che ti sento è segno di ambiente buono anche per mè e se un giorno canterai prima che chiuda gli occhi non ti odierò: è la natura che fà il suo corso

1 commento:

Giuliano ha detto...

Bellissimo!! Maresco questa lode alla civetta mi è proprio piaciuta.