mercoledì 28 agosto 2013

LA FATTORIA: A DESTRA LA COLOMBAIA....
E sono ritornato a camminare nella valle dell'Elsa dopo tre mesi di calda stagione, per inizio ho scelto un luogo noto: partire dal Piangrande e salire su nella collina Certaldese, la bella collina un poco malconcia da tratti di abbandono e per fortuna tratti coltivati bene. Ha tutta una particolarità che la rende magica: a dolci colline coltivate ad olivi e vigna si presenta improvvisamente con aspore vallette e splendidi calanchi. Sorpassato il bivio per Voltiggiano non senza nostalgie: quella volta che scesi dalla canna della bicicletta di Mario e ci incamminammo verso Tresanti, al bivio per San Martin Maiano parcheggio: era li la meta, strada bianca, a tratti in asfalto nelle pendense ripide, traffico inesistente e libertà per bat di fiutare gli odori delle vita notturna di pochi animali.
E subito si sale duro ma l'aria frizzante ci stimola il cammino e in poco tempo siamo in cielo! in vald'Elsa quado si arriva in cima una collina il panorama è da incanto: le torri di San Gimignano, la mole del Poggio del Comune e del Cornocchio, lontano le Cornate e Montieri, più verso est la Montagnola Senese. Ti volti Locardo, il bellissimo borgo davanti a noi poi da nord ad ovest i tanti monti lontani e intorno le tante fattorie, le chiesette.
E là, a destra della fattoria di Tresanti la colombaia della colonica dove ho vissito i tre mesi più belli della mia difficoltosa infanzia.
Mi ricordo: in quei giorni avevo un compito: tutti i pomeriggi prima del tramonto salivo in colombaia per mettere dentro i canicci dei fichi messi ad essiccare sulle tegole e una volta in colombaia mi mettevo ad immitare la civetta e una volta - fregai il Bertolli quello famoso di Lucca che era il proprietario della fattoria: Tito, disse al fattore, prendi il fucile si ammazza la civetta sul tetto di Calvano. Non è la civetta, ma quel ragazzo che è da Carvano............
Bello è camminare ma senza ricordi, senza osservare è solo esercizio fisico che alla lunga stanca, è la parte emotiva che da l'osservare o il ricordare che ti fa vedere magico il cammino.

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