mercoledì 20 febbraio 2013

RICORDI: LA LIBERAZIONE E IL Tè.

Buon giorno! buon giorno!  Bel posto e bel restauro, complimenti.Venite, vi faccio vedere l'interno. Siamo una comunità di Rimini la fondazione Leo Amici siamo tutti volontari che a scopo umanitario abbiamo restaurato questo villaggio..... venite vi abbiamo fatto un tè. Col freddo a calare dal Cornocchio ci voleva proprio...... --Un Tè, la  prima volta che ne ho sentito parlare era un mattino del 1944 di Luglio.
Erano più di otto giorni che vivevamo ammucchiati nel rifugio e sù Castelnuovo cadevano le cannonate, le sentivamo fischiare da dentro il rifugio, se fischiavano andavano a cadere lontane, quelle che sentivamo il botto cadevano vicine, stavamo nel rifugio tutti tranne mia nonna, lei, carattere forte diceva: io sono sicura che Santa Verdiana mi proteggerà e pregava in continuo, così diceva mia madre che in qualche pausa andava in casa poi di corsa ritornava nel rifugio scavato nel masso sottocasa.
Una  mattina presto le cannonate cessarono e qualcuno venne a dirlo: Da Paghino ci sono gli alleati!! Via di corsa noi bambini lieti di uscire dal rifugio e in un attimo li vedemmo: Gente strana col capo fasciato, erano indiani dell'esercito inglese: Avevano dietro la casa acceso un fuoco e con una catinella che un tempo era smaltatata, tutta scrostata gettata via la riempirono di acqua e la scaldarono, dissero in un italiano stentato: fare tè. Ho iccheè?, disse Ronghe il più smaliziato di noi,  tè buono disse l'indiano, e l'offrì ma nessuno bevve, la curiosità era tanta, ma la catinella l'aveva buttata nella macchia Barbara, l'infermiera perchè scrostata: ci si lavava le mani il dott Papucci dopo ogni visita.........        

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