martedì 19 luglio 2011

TERRA: DISPERAZIONE E GIOIA

Uno si esalta per una frutta, per un raccolto riuscito, poi ha momenti di disperazione alle tante calamità, malattie delle piante , dei frutti, alla distruzione di uccelli e animali, sino a maledirla per un giorno, ma poi ricominci sentendoti sicuro che da ora in avanti andrà bene.
E uno come me, con l'età che richiederebbe pause, chi gle lo fà fare di alzarsi presto al mattino, vangare, zappare, impegnare a volte anche parte della pensione in spese che potrebbero risultare a vuoto, se non fossi attratto da lei. Ho per moltissimi anni lavorato pellami, tagliatore di scarpe, ma un pensierino segreto è rimasto là e una volta in pensione eccomi di nuovo a fare per obby il lavoro che avevo nel sangue: Lavorare la terra. Ho finalmente un appezamento di terra vicino casa, un pendio scosceso che altri lascerebbero incolto, io no!;continuo inperterrito nella mia passione, e mi esalto, fotografo le cose belle che produco, e la altre tante non riuscite le trascuro. Ecco perchè non vado in ferie, anche se potessi starei male lontano dal mio piccolo mondo, Al massimo due giorni poi ritorno e il ritorno è felicità di essere di nuovo lì fra le mie piante, i miei germogli, la polvere delle zolle. Questo è il mondo di una persona ammalata di terra, non possessiva perchè io odio più di ogni altra cosa la parola: proprietà privata.
E ora scusatemi: devo andare al mercato ad acquistare tre pollastrine uovaiole. Buon giorno!

1 commento:

Ernest ha detto...

terra! Parola fantastica...