lunedì 16 maggio 2011

MEDITAZIONI


Ginestre gialle e profumate mi accolgono
con alcune rose canine sfiorite, dura poco la loro fioritura.
Alcuni tracci di rovi cercano di chiudermi il passo
e primavera là nei calanchi, fioriture e canto di uccelli,
che giri ora uomo: non è più tempo di caccia,
non è tenpo di tartufi.
Cerco quello che non troverò più,
Neno col suo passo dondolante:
veniva avanti lentamente imprecando alla luna
imprecando i signori che senza far niente
le prendevano metà raccolto.
Santi, maestro di trasgressione
barzellette, ciclismo, rivoluzuione.
Cerco quel mondo di fatiche e di speranze
abbandonato e mai dimenticato.
Non c'è più il canto di allodole
ora gruccioni, belli cangianti al sole
anticipatori di fughe di popoli.

Cerco nel sentiero del calanco
quella serenità ormai persa a rincorrere il mondo.

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