mercoledì 6 aprile 2011

dal mio libro-RADICI CONTADINE: L'IMMIGRATO

Un gruppo di amici e parenti, i soliti abbracci, tù col magone parti verso un'altra destinazione, parti sperando di realizzare una vita migliore. Finalmente dopo avere sentito parlare di un paese lontano, dove si vive bene, dove se avrai fortuna potrai realizzare il tuo sogno: tornare di nuovo nella tua terra, comperare una casa, un terreno, del bestiame; potere vivere con più dignità.
E' difficile che uno parta dalla propria terra e non pensi di tornare, troppo forte è il legame alle tue origini, anche se fùggi da miserie, persecuzioni, guerre, è dove sei nato il tuo mondo.
Più lontano vai, sei più diverso, se parti per cambiare le cose in meglio, se sei un immigrante, ti accorgerai appena che fai l'ultimo saluto e svolterai l'angolo che più ti allontani, più sei un diverso e ti dovrai adattare nel comportamento a luoghi e persone diverse che vedono in te uno sconosciuto inferiore a loro. E le tue tradizioni, il tuo modo di pensare scordalo, la tua religiosità, se l'hai scordala tienila nel tuo intimo, devi apparire docile e adattabile alle loro abitudini , se no finirai male.
La diffidenza verso te è tanta, cerca di imitarli e se avrai fortuna potrai raccogliere le briciole del loro benessere.
Questa è la condizione minima quando sbarchi da un gommone, da una carretta del mare, dove hai rischiato la pelle, dove purtroppo altri ce l'hanno lasciata, e tendi la mano al marinaio che ti soccorre e ti guarda con sospetto, ti perquisisce con i guanti e la benda alla bocca. Certo puzzi,ma vorrei vedere lui nellecondizioni che sei tu.
Ma devi sorridere anche se ti tratta da inferiore, umile e docile, anche se ti spingeranno in un centro di prima accoglienza che di accoglienza ne ha poca. Se avrai fortuna potrai scappare e da clandestino troverai un lavoroduro e poco pagato, da gente senza scrupoli, che ti farà dormire in stalle, fabbriche abbandonate, al freddo, al caldo,senza servizi igienicie se qualcuno ti vedrà dirà che sei sporco.
Se tutto andrà nel migliore dei modi tu potrai sopravvivere, ma tornare indietronon potrai.
Tornare?il tuo paese è sempre più povero e tu sei ormai diverso.
Cerchi di immitare la loro vita, cerchi e impari lavori pericolosi che i loro figli rifiutono, dicono che non sono razisti, forse qualcuno è sincero, ma sarai sempre guardato con diffidenza.
E quanti discorsi senti su l'integrazione raziale... che i popoli del mondo...la globalizzazione e tutti i discorsi nei convegni.
Poi ascolti nel telegiornale e senti come prima notizia di un treno deragliato in Belgio: 4 morti. Dolore come è giusto difronte alle disgrazie, se però il treno deraglia in Affrica e ci sono decine di morti la notizia la danno per ultima.

Immigrante! quando lsci il tuo paese, se sei povero di qualsiasi paese non aspettarti la banda ad accoglierti ma sudore e diffidenza. Era così nel passato e così è adesso. Quante persone sono annegate in mare per cercare una sopravvivenza! Neanche uno scoglio è stato intestato alla loro memoria.
Enoi, grassi e piangioni, che ci lamentiamo per tasse, per piccole cose, quando usciamo dai supermercati con carrelli strapieni di robe a volte inutili, saliamo su macchine nuove, entriamo nelle nostre case superriscaldate o con aria condizionata a seconda della stagione, quando vediamo queste personeche ci guardano con ammirazione e disagio cosa facciamo per aiutarli? niente.
Le diamo le briciole che cadono dalla tovaglia, a volte con carità molte volte con disprezzo.

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