mercoledì 27 gennaio 2010

La memoria

Come tutte le persone sensibili voglio anchio nel giorno della memoria dare un piccolo contributo ricordando un episodio.
Era di primo mattino, stavo in casa con mio padre e mia madre quando da fuori gridarono: i tedeschi, scappate, giù nel piano anno portato camion e pulman e stanno salendo verso Castelnuovo. Mio fratello e mio cugino poco più che ragazzi si trovavano fuori, presero per mano un mio zio malato di cuore e correndo trascinandolo scapparono, i tedeschi dalla valletta li videro e spararono, per fortuna a vuoto, mio padre e il mio vicino falegname non poterono uscire e corsero in colombaia a nascondersi. I tedeschi avendo visto fuggire i tre forse pensarono che in casa non fossero rimasti altri uomini andarono oltre forse per insequire i tre che avevano visto, i due ragazzi trascinando lo zio malato fecero in tempo a nascondersi in un boschetto. Chi fuggì dal paese non fu catturato, i tedeschi avevano il terrore dei partigiani, si limitarono a catturare quelli trovati nelle case e furono molti.
Caricarono tutti sui camion e li portarono via. Mi ricordo la disperazione delle donne e dei bambini, che destino avranno? dove li porteranno? ma il terrore maggiore era la paura che li portassero in Germania, molti racconti di scampati dalla ritirata di Russia accrescevano la paura.
Mia nonna si disperava, un mio zio, fratello di mio padre che viveva con noi era andato a zappare nel campo,era a seguito di una malattia taciturno, non parlava mai,
già una volta un tedesco le puntò il mitra perchè non gli rispondeva, mia madre le fece cenno che non parlava e andò bene. Era mezzogiorno quando vedemmo lo zio arrivare, le andò bene i tedeschi non lo videro.

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