giovedì 22 ottobre 2009

strade bianche

Una strada bianca in estate. Camminare scalzo sulla polvere di argilla sotto il caldo sole. Sentire il fruscio delle lucertole nei cigli. Ammirare nelle piagge il grano giallo che presto sarà da trebbiare. Odore di fieno, di lupinelle e di ginestre fiorite nella forra e rose canine.
Cosa può volere di più un uomo che è nato in campagna, che ha visto giorno dopo giorno il trascorrere delle stagioni?
Inverni nelle calde stalle seduto sopra una pressa di paglia a conversare e preparare i salici per la vigna mentre fuori l'inverno dava tutto di sè.Come in primavera preparare con cura le prime semine e assistere i primi germogli. poi l'autunno con il colore dei panpini della vite che ingialliscono o diventano rossi prima di cadere sotto lo sferzare della tramontana.
Poi chiuso dentro fabbriche ritmi di lavoro estranei al mio mondo, orari scanditi non dalle stagioni, ma dall'uomo che cerca profitti.
Strade bianche: quante ne ho viste scomparire nel nome del progresso e del moderno. Una alla volta ricoperte di asfalto e percorse da macchine veloci con sopra gente frenetica che non sà cosa vuole. Bastava uscire di casa ed eri lì, strada bianca. Ora c'è gente che per vederti percorre centinaia di chilometri per stare una settimana in tua compagnia.
Strade bianche in Valdelsa, nel chianti, nel volterrano, nel senese resisti! e come paesi opere d'arte monumenti della nostra bella regione diventerai patrimonio dell'Unesco perchè sarai rara.
Io che tanto ho camminato sulla tua polvere mi auguro che tu vivi ancora e che qualcunaltro cammini come ho fatto io sulla tua polvere senza temere. L'argilla è salute ai piedi e li rafforza. Prova anche tu bambino moderno.

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